Induismo

Introduzione a cura del prof. don Franco Del Nin

 

Dal reale conducimi al Reale,

Dalle tenebre conducimi alla Luce,

Dalla morte conducimi alla Immortalità

– dalle Upanishad

 

Denominazione e diffusione

Induismo: ideologie, movimenti, riti appartenenti agli Hindu (abitanti dell’India non musulmani).

Esso è una mescolanza unica di elementi inconciliabili; non ha una dottrina e dogmi specifici; non ha un fondatore o legislatore storico; non ha svolto azione missionaria.

Diffusione di 600 milioni di seguaci presenti in: India, Bangladesh, Pakistan, Nepal, Malesia, Sri Lanka, Isole indonesiane di Bali e Sumatra.

 

Quadro storico: tre epoche fondamentali

Il vedismo

1500-800 a. C.: formazione dei Veda (= conoscenza, scienza; in sanscrito). Sono i primi libri sacri dell’Induismo. In essi si attesta un passaggio dal politeismo verso il monoteismo.

Politeismo: gerarchia divina: 11 dei in cielo, 11 in terra e 11 nell’atmosfera. Su di esse domina Varuna, custode dell’ordine cosmico e reggitore degli esseri viventi.

  • Sole: occhio di Varuna astro portatore di luce, motore divino del cielo e della terra.
  • Pusan: guida i morti nell’aldilà.
  • Indra: dio della virilità potente.
  • Vrtra: dragone demoniaco, avversario perdente di Indra.
  • Agni: (fuoco): dio benefico per gli uomini e venerato come: fuoco domestico, fuoco del sacrificio, fuoco del fulmine, fuoco del sole, etc.
  • Ganga (Gange); Rta (rito e ordine); Manyu (Collera); Mrtyu (morte), Aramati (buon senso); Sraddha (la fede);

Mondo demoniaco: è costituito da nemici delle divinità e trattasi di astratte potenze del male più che di esseri personali.

  • Asura: potere taumaturgico nefasto e illusioni magiche.
  • Rakas: spirito del male.
  • Gandharva: demoni che si impossessano di uomini e donne.

Essi tentano al male gli uomini e sono forze avverse specie in periodi di crisi: morte, spose giovani, partorienti.

Rituali e sacrifici: funzione utilitaristica: rifondare e sostenere l’ordine del mondo e rinnovare il ciclo delle stagioni.

Tipi di riti: sacrifici solenni con accensione di tre fuochi, preghiere particolari e riti domestici nei momenti della fecondazione, della nascita, del parto, del primo pasto solido del bambino, del primo taglio della barba, del matrimonio, del funerale, etc. Questi rituali non si eseguono nei templi, ma nei pressi della casa, con l’offerta di cubi agli dei che scendono a consumarli.

Cosmogonia ed escatologia:

  • idee vaghe: i defunti dopo la cremazione raggiungono un regno di pace o di dissoluzione.
  • miti creazionistici m. di Vrta (dal disordine all’ordine cosmico), m. di Visvakarman (creatore che organizza la materia disordinata), m. di Tapas (creatore del pensiero, immagine, desiderio, genera il seme del mondo dell’amore “eros “).

Il Brahamanesimo

Sec. X-VII a.C.: fase storica successiva al Vedismo. Il nome deriva dai sacerdoti di Brahman (Brahmani), il Tutto, l’Assoluto.

Le Upanishad, sec. VI a.C./ II d.C.: crisi del Brahman, con lo sviluppo di ricerche e soluzioni religiose non rituali e inizio dell’Induismo popolare.

L’Induismo popolare

Prevalgono le tendenza monoteistiche.

Trimurti (Brahma, il Creatore; Vishnu, il Conservatore; Shiva, il Distruttore o fonte del bene e del male) che rappresenta. L’indissolubile unità delle funzioni divine.

Dottrina della Reincarnazione (= trasferimento dell’essenza vitale in altre carni dopo la morte ) che si basa sul Samsara ( scorrere, fluire ,andare ). Tutto l’universo è Samsara: irrefrenabile fluire delle forme soggette a nascita-vita-morte-rinascita. La Reincarnazione segue un ciclo continuo per gradi di purificazione: piante, animali, diverse classi sociali, a seconda degli atti delle esistenze precedenti- I testi sacri: Veda, Brahmana, Upanishad (testi iniziatici ed esoterici). Smrti (ciò che si ricorda), conserva le tradizioni di generazione in generazione. Esso è disponibile per qualunque fedele.

L’Induismo moderno

Giunge fino ai nostri tempi e si caratterizza per un notevole indirizzo rinnovatore a livello sociale, per l’abolizione delle caste, etc.

Movimenti rinnovatori: Brahma-Samaj: cerca un Induismo universale con la congiunzione di Induismo, Islam, Cristianesimo (le tre maggiori religioni indiane).

Ghandi: ideali di verità, uguaglianza, giustizia, etc.

 

Dottrina e culto

Brahma, il Creatore: è l’Assoluto, l’Uno, Anima del Mondo; è un “deus otiosus”. Capo e origine della creazione, sta in un paradiso di beatitudine. Garante dell’ordine cosmico, istituisce leggi e norme per gli uomini. Nell’iconografia è rappresentato con quattro teste incrociate, con quattro mani che portano il Veda, una ciotola con l’acqua del Gange, un bastone e una corona.

Vishnu, il Conservatore: è’ il dio buono, misericordioso, pietoso. È l’eroe e salvatore che quando serve s’incarna, discende in terra e ristabilisce la giustizia. 10 discese in persona umana o animali (10 avatara) per la salvezza del mondo. 10 tappe attraverso le quali Dio si rivela all’uomo e riscatta il cosmo dal male. Le 10 avatara sono: pesce, tartaruga, cinghiale, uomo, leone, nano, Rama con l’ascia, Rama l’eroe, Krsna, Buddha, Kalkin.

Shiva, il Distruttore. Violenza devastatrice, impetuosa, irascibile; genera guerra e morte; causa la collera, la paura, la malattia. Dio del Linga (organi genitali maschili della generazione), simboleggia la forza riproduttiva della natura. Uma (la sua paredra), è il suo partner sessuale femminile, con la quale è unito in matrimonio a simboleggiare tutti i matrimoni. Iconograficamente è rappresentato con tre teste (rappresentazione della Trimurti), seduto sullo Himalaya in posizione yogica, coperto di cenere, con una pelle di antilope nera, collana di crani e capelli intrecciati con serpenti.

Dottrina della Liberazione: l’uomo con la conoscenza e la meditazione si salva, sciogliendosi nell’Assoluto e acquista la vera libertà. Due sono le modalità per giungere alla salvezza: il Bakti (abbandono in Dio, che soccorre l’uomo); oppure dipende dal soggetto stesso la capacità di liberarsi con le proprie forze dalla catena del Karma. L’anima diviene Brahman, si perde nel tutto e viene unita a Dio.

 

La prassi rituale

– Culto privato al mattino, mezzogiorno e crepuscolo, con abluzione, offerte, preghiere mentali e vocali e recita di Mantra (formule sacre) in modo litanico. Il Mantra più famoso e l’Om ( = l’Assoluto).

5 riti doverosi principali: offerte a divinità, veggenti, antenati, animali e uomini.

Fiumi e animali sacri

Sono sacri i templi, oggetti naturali come l’acqua del Gange, animali (la mucca, la scimmia, il cavallo, la tigre, l’elefante), piante come il banano e il fico, uomini come i Brahmani, i Guru, saggi ed eruditi, i Sadhu, asceti girovaghi; sono venerati e assistiti materialmente.

Sacre sono le statue con le quali il fedele Indù intrattiene un rapporto quasi fisico con il rito della vestizione, l’offerta di cibi, le processioni.

Le feste sacralizzano l’anno agrario e cadono quindi in corrispondenza della semina, della stagione delle piogge, della raccolta, dell’immagazzinamento, etc.

Cerimonie e riti

Samskara (= sacramento o consacrazione), che accompagnano tutta la vita: conferimento del nome, iniziazione, matrimonio, funerale (cui segue la cremazione tranne per i bambini che vengono sepolti essendo considerati già puri), rito dopo trenta giorni dalla morte, attraverso il quale il morto diviene un “padre” e quindi protettore dei viventi.

 

Norme morali

La morale induista si basa sull’osservanza del Dharma (ciò che è fermo, stabile) dovere che muta a seconda dell’appartenenza di casta. Il Dharma è formato sulla Sruti (rivelazione) e sulla Smrti (rivelazione orale) e sull’esempio della condotta dei saggi e dei giusti. Il Dharma è composto da migliaia di trattati. Per esempio il Dharma-sutra che è il più antico ed è una serie di aforismi, il Manov-adhar-ma-sastra (esposizione delle leggi di Manu).

Scopo delle leggi è di non commettere infrazioni per preservare il mondo dalla distinzione.

Il male come frattura dell’ordine cosmico e morale

Dal male derivano le fratture e l’accumulo di Karma negativo nell’individuo. Quindi si rendono necessari dei sistemi di espiazione per neutralizzarne le possibili conseguenze. Anche le espiazioni variano a seconda della casta di appartenenza e possono essere: preghiere, abluzioni, sacrifici, astinenze, pellegrinaggi, offerte.

La misura etica della vita induista è l’Ahismahisma (non violenza). Attraverso la pratica dell’Ahisma, si procede verso la liberazione finale. L’ahisma va praticata verso tutti e verso tutto (anche animali e piante), perché altrimenti si crea una disarmonia cosmica, sociale, interiore. L’Ahisma invece produce la pace, la sicurezza, l’armonia e porta verso l’Atman come dio-mondo. L’Ahisma vale per chiunque e per qualunque casta.

 

Letteratura sacra Indù

I Veda (scienza, conoscenza) rappresentano il canone fondamentale del Vedismo (II e I millennio a.C.)

  • -Yajurveda o Veda delle formule sacrali verso gli utensili sacrificali e come sanatoria degli errori rituali.
  • Samveda o Veda delle melodie: canti liturgici.
  • Atharveda: codice del sacerdote domestico al di fuori dell’ufficialità quando officia su richiesta privata del fedele per essere protetto dai rischi e ottenere favori.

I Brahmana sono delle opere in prosa, una elaborazione esegetica dei VEDA da parte della classe sacerdotale con le motivazioni teologiche per giustificare i sacrifici e il potere del clero.

Gli Aranyaka o Libri delle selve: sec. VII/VI a.C. Sono un prezioso anello di congiunzione tra i Brahmana e le Upanishad, dal contenuto ascetico e polemico contro la prassi rituale e il potere sacerdotale Brahmanico.

Le Upanishad o Vedanta (fine del Veda): sec. VIII/VI a.C. Etimologicamente Upanishad significa “sedere presso” e indica la posizione dei discepoli attorno al maestro. Sono una raccolta di indagini filosofiche, speculazioni mistiche, religiose e ritualistiche come reinterpretazione spirituale in forma polemica contro i Brahmani.

L’unità dell’uomo nell’Atman-Brahman

Le Upanishad forniscono strumenti e norme tendenti a distruggere gli stati di coscienza intellettuale e per far emergere gli stati fisiologicamente e psichicamente subliminali. Attraverso l’ascesi, la meditazione, la rinunzia all’attività pensante, viene annullata nel praticante la dimensione umana e individuale per procuragli una nuova struttura fisiopsichica. Il compimento delle azioni giuste e l’illuminazione possono liberare dal Karma.